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1 giu 2010

Ci sarà la crescita ?


Con Emanuele Pirella e Edmondo Berselli, Giampaolo Fabris rappresenta un'altra figura professionale che ho incrociato sul lavoro e che è venuta a mancare in questi primi mesi del 2010. A differenza degli altri due, di lui ho solo ricordi ufficiali davanti a committenti o in conferenze. Da universitario, invece, ho guadagnato i miei primi soldi come collaboratore della "sua" Demoskopea.
Mi ha sempre colpito la sua grande capacità affabulatoria e una scrittura vivace che, a volte, nascondevano le parti più acute dei suoi pensieri. Nella sua ultima intervista a Repubblica c'era una considerazione sul progressivo allontanamento tra curva del consumo e curva del benessere. Con una semplice affermazione inglobava l'esigenza di crescita, invocata da tutti gli economisti, e le varie teorie sulla decrescita, l'affacciarsi ad un millennio dove il benessere sarà inevitabilmente più sull'essere che sull'avere, dove tutti dovranno avere l'indispensabile ma, se cercheranno di avere tutto, la Terra non potrà reggerne il peso. In un momento cosi' difficile le risposte continuano ad essere stereotipate. Ci vuole la crescita, ma quale? Per tutti o per qualcuno? Si continuerà a calcolare solo la quantità? La curva del benessere sarà uguale in tutto mondo? E quella del consumo? Fabris ci ha lasciato il suo ultimo seme. Facciamolo crescere.