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11 nov 2011

La ruota e i maestri

E' incredibile come nell'era dell'accesso alla conoscenza, insegnanti e maestri in senso lato, nel nostro Paese, raggiungano il punto più basso della loro storia nella scala sociale. Per non parlare delle conoscenze cosiddette non formalizzate, dalle botteghe alle accademia ai lavori che necessitano di una lunga sapienza come l'agricoltura,  dove la scala è stata proprio tolta dalla società. Non rientrano in alcun piano, non rappresentano nemmeno manifatture da salvare, sono solo e sempre costi da abbattere. I talenti, in Italia,  si possono trovare solo con la ruota degli esposti, come i bambini abbandonati dell'Ottocento. Senza maestri, senza habitat, senza confronti. Secondo questi principi Silicon Valley sarebbe fatta solo di business plan e private equity, Stanford avrebbe già chiuso i battenti. Così come in Corea o in Finlandia le scuole di qualsiasi livello.
Insegnare nasce da imprimere e lasciare il segno. Ci vuole tempo e autorevolezza per farlo. Ed anche talento.  Questa epoca ha tolto quasi tutto ai maestri,  lasciamogli almeno il valore sociale e la dignità che si meritano. A meno che vogliamo rimettere le ruote degli esposti anche per gli adulti.

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